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Gola Interviste

Porto a Firenze la versione alta della cucina peruviana

Francys Salazar, chef ristorante Sevi 

Dal Perù a Firenze senza tradire le origini, Francys Salazar ora ha un ristorante tutto suo. I piatti tipici di una cucina che fa della biodiversità la sua grande ricchezza. Non mancano tecniche e accostamenti raffinati che fanno ormai parte di una cucina famosa nel mondo. 

Francys Salazar, chef ristorante Sevi 

Sevi

Sevi

Francys Salazar, chef ristorante Sevi 

Foto di Luca Managlia

Gola gioconda - Sevi

L'intervista

Da dove viene la passione per la cucina?

Dalla famiglia, quando ero in Perù da bambino vedevo tutti cucinare, la nonna e poi il padre che anche se non era un cuoco cucinava con grande passione. Ma quando sono venuto in Italia da piccolo non pensavo alla cucina, ho fatto altri studi e immaginavo una professione diversa ma quando sono tornato in Perù è esplosa la voglia e la passione per la cucina e lì ho fatto le prime sperienze. 

La cucina peruviana gode di grande considerazione, frutto di un grande patrimonio gastronomico, quali sono secondo te le caratteristiche che la distinguono

Soprattutto la biodiversità. Tutti sanno della nostra passione per i peperoncini ma ne abbiamo di tante varietà, anche non piccanti e li lavoriamo e li curiamo. E poi le patate, per fare un esempio, ne abbiamo di tremila tipi diversi. Ma forse la caratteristica più importante della cucina peruviana è il frutto delle tante influenze internazionali, da quella asiatica a quella francese, da quella africana a quella italiana. Sarà per questo che diciamo che un peruviano nasce con il gusto.

 

E a te quale cucina piace

Soprattutto quella asiatica e cinese in particolare. Dei paesi asiatici e del Giappone ammiro molto anche lo stile di vita. Per quanto riguarda la cucina sono affascinato dai metodi di cottura. Poi ovviamente c’è la cucina italiana e toscana in particolare da cui mi sono sentito adottato.

 

Cosa si mangia da Sevi?

Ci sono ovviamente i capisaldi della nostra cucina,  il ceviche, sia nella versione classica che in quella carretillera (con totano, leche de tigre, aji limo, coriandolo, cancha, choclo, ecc...) - e le declinazioni Nikkei che accostano lo stile peruviano a quello giapponese. E' il caso del “Tiradito” (tonno, leche de tigre, soia, sesamo, coriandolo, cancha, chiclo e avocado) o dei “Nigiri chiferos” (sashimi di salmone flambé con riso, soia, sesamo, oyster sauce, polvere di alga nori, gel di lime e togarashi), fino ai “Sevi Gyoza”, ravioli alla piastra ripieni di gamberi e ricotta, salsa aji de mariscos e togarashi.

Qualcosa che va oltre la tradizione andina?

I tacos ripieni di punta di petto e avocado, alle “Mis conchitas” (capasante al burro di aji limo e leche de tigre) o alla picanha con quinoa, fino all'asado cotto 24 ore o al “Pachamanca”, maialino da latte cotto a bassa temperatura nelle spezie andine. 

 

Hai aperto da meno di un anno a Firenze in via Maragliano che obiettivo ti sei posto?

Il mio obiettivo è quello di portare a Firenze la versione 'alta' della cucina peruviana, in cui i piatti della tradizione possano incontrare le tecniche e gli accostamenti gourmet che stanno valorizzando così tanto il mio Paese a livello internazionale

Sevi

via Maragliano 24
tel. 334.9926470
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