Mandare i cuochi in pensione per salvare una professione
Per chi fa un lavoro usurante è riconosciuta la possibilità di andare in pensione prima. Per cuochi e camerieri no.
"È impensabile che si possa pensare di passare tutta la vita in cucina. Se ho rinunciato alle feste, alle domeniche, al Natale in famiglia non puoi poi anche chiedermi di andare in pensione a 65 o 67 anni". Sono le parole di Giancarlo Gronchi, chef del ristorante Romano di Viareggio. A lui e non solo abbiamo chiesto un parere sulla “crisi delle vocazioni” per il lavoro di cuoco. Le interviste le trovate nell’ultimo numero della rivista. Novità dal punto di vista legislativo non ce ne sono, c’è un ordine del giorno in Parlamento ma per ora non ha prodotto risultati. E’ chiaro che il momento non è dei migliori con le misure pensionistiche rimesse continuamente in discussione ma il grido d’allarme delle organizzazioni di categoria viene da lontano. Ora si aggiunge una ragione in più e ce la ricorda sempre Giancarlo Gronchi, “ il riconoscimento di questa condizione, insieme a una retribuzione adeguata almeno alle ore lavorate dovrebbe riaccendere la voglia nei giovani che tornerebbero a guardare a questa professione con interesse.
Qui le interviste complete https://www.golagioconda.it/rivista-sfogliabile-gola-gioconda/gola-gioconda-ottobre-2023