Ma come mangiano bene i poveri
Allegre scampagnate alla ricerca delle primizie
Secondo il ministro dell’agricoltura Lollobrigida i poveri mangiano meglio dei ricchi perché comprano dai produttori prodotti di qualità a basso costo. Il fatto che il ministro volesse fare un raffronto tra Italia e Stati Uniti non migliora molto le cose e consegna, comunque, queste affermazioni tra le più strampalate mai sentite negli ultimi anni. L’idea che Lollobrigida ha dei poveri è evidentemente molto lontana dalla realtà se li vede impegnati in allegre scampagnate alla ricerca della verza più fresca o delle ciliegie più mature. Perché la verità è che i poveri, quando non sono in fila alle mense della Caritas, la spesa la fanno nei discount e comprano il peggio al minor prezzo. E ci sono tanti che potrebbero confermarlo al ministro. Ne indico qualcuno. I medici di base potrebbe raccontargli se i disturbi alimentari (anche a causa di diete scorrette) colpiscono più i poveri o i ricchi, i gestori di una mensa scolastica potrebbero raccontare di cosa significa per un bambino di una famiglia modesta (neanche necessariamente povera) fare un pasto completo a scuola, l’unico che farà in tutta la giornata. E poi ci sono gli assistenti sociali che potrebbero raccontare di cosa trovano nelle cucine delle famiglie che assistono. Infine, potrebbe andare lui un giorno qualsiasi all’ora di pranzo in uno dei tanti quartieri popolari delle nostre città dove vive in condizioni di povertà il 20% della popolazione (dati Istat