Il governo vieta un fiore
L’assurdo decreto che mette fuori legge la cannabis light
Rubo all’amico Enzo Brogi le parole che descrivono bene l’enorme sciocchezza della norma inserita nel decreto legge sicurezza con cui il governo mette fuori legge la produzione di cannabis light : “sarebbe come se per combattere l’alcolismo si mettesse fuori legge la birra analcolica”. Ecco è proprio così, da una parte un provvedimento inutile e dannoso che colpisce un intero settore agricolo e produttivo con più di tremila aziende, negozi e quindicimila addetti. Proprio in Toscana sono sorte, nel pieno rispetto della legge, aziende, quasi tutte fatte da giovani che per aprire queste attività hanno fatto ricorso a finanziamenti e prestiti. E ora? Ora che l’Italia era diventata il primo paese europeo a produrre e esportare cannabis light. Un provvedimento inspiegabile perché privo di alcuna valenza scientifica e nessun nesso con la sicurezza. Si vieta la produzione di fiori che non contengono Thc, il principio attivo psicoattivo della cannabis ma che invece contengono principi attivi, come il Cbd, che non hanno effetti psicotropi e nessun effetto collaterale significativo, come riferito dall’Organizzazione mondiale della sanità a seguito di una revisione scientifica durata 2 anni.
E per tornare all’esempio sopra citato varrà la pena ricordare che oltre 7 milioni di italiani bevono quantità di alcol tali da esporre la salute a rischio (ministero della Sanita), 3 milioni e mezzo bevono per ubriacarsi. Una tendenza che sta crescendo soprattutto tra giovani e giovanissimi. Ma questo evidentemente non è un pericolo per la sicurezza.