
Chi sporca il mare
In un chilometro quadrato possiamo trovare fino a 62 diversi tipi di rifiuto, quasi tutti di plastica. Al primo posto ci sono le buste, poi teli, reti e lenze, polistirolo, bottiglie, tappi, coperchi e anche un po' di assorbenti igienici. Una bella schifezza di cui sappiamo chi ringraziare, perché una volta tanto questo tipo di inquinamento non arriva dalle industrie ma, in gran parte, dalle case, dalle cattive abitudini e dalle attività legate alla pesca. I dati sono di Legambiente che ha lanciato un appello per un Mediterraneo più sostenibile con l'obiettivo di mettere al bando le buste di plastica non biodegradabili e compostabili (con spessore inferiore ai 100 micron). Nell'occasione della presentazione di questi dati Unicoop Firenze ha ricordato l'impegno della cooperativa su questo fronte: il 70% dei soci e clienti si porta le buste da casa e gli shopper di plastica sono stati sostituiti con quelli in mater bi. Queste due operazioni, riuso e bio/plastiche, hanno consentito un risparmio di 4.990 tonnellate di plastica emettendo nell'ambiente 3.000 tonnellate in meno di CO2.