Crescono i consumi di carne ma tutti vogliono quella
Stavo leggendo un comunicato stampa della Coldiretti in cui si da notizia della ripresa dei consumi di carne, dopo almeno sei anni in cui il consumo di carne è stato messo sotto accusa, quando l’amico Simone Fracassi ha fatto un calcolo, che per lui macellaio di professione, non deve essere stato difficile. In una femmina di Chianina di 348 chili, dice Simone, ho ricavato 28 bistecche tra costata e filetto. E il resto? Il resto sono tutti gli altri tagli che sono considerati meno nobili e quindi meno valorizzati. Sempre Simone fa allora un calcolo altrettanto semplice. Se non vogliamo danneggiare l’ambiente con gli allevamenti intensivi, se crediamo davvero nei mercati a chilometro zero, se vogliamo contribuire a un economia senza sprechi, allora, ogni volta che acquistiamo una bistecca dobbiamo prendere anche altri 12 chili di carne. Perché le Chianine, e non solo loro, non sono fatte solo di costate e filetti. La provocazione è utile anche alla luce dei dati di Coldiretti perché la ripresa dei consumi di carne passa proprio dal successo della carne bovina (+5% nel primo trimestre 2018) ma sopratutto della bistecca e in particolare di quella Doc che fa un balzo addirittura del 20%.